Che si fa a Capodanno?
Se abbiamo avuto la fortuna di sopravvivere al Natale c’è ancora uno sforzo da fare per tornare finalmente alla vita normale: superare il Capodanno.
I festeggiamenti dell’ultimo dell’anno sono gli imperatori, i sovrani assoluti, le divinità di tutte le feste del pianeta Terra.
È pressoché impossibile dribblarli con nonchalance o saltarli con leggiadria come fossero una pozzanghera e noi delle Gene Kelly zompettanti.
Il Capodanno per antonomasia e tradizione sociale deve fare rumore, ostentare, essere indimenticabile, esagerato; deve concentrare le energie festaiole di tutto un anno.
Non ci deve stupire che ad accompagnare il suo arrivo ci siano parate festanti di aspettative, promesse da mantenere, speranze, attese di perfezione.
Il carosello delle pressioni legate alla festa delle feste è già tangibile mesi e mesi prima, quando inizia a serpeggiare tra amici e conoscenti la domanda-incubo: “Cosa fai a Capodanno?”
Per non soccombere alla reiterazione quasi ossessiva della questione possiamo alleggerire il tutto con risposte più o meno fantasiose e grondanti mistero: “boh”, “niente”, “parto”, “non posso dirtelo, ci sono di mezzo i servizi segreti”, “no hablo tu idioma”.
Quando ormai è arrivato il momento di festeggiare, possiamo fare un piccolo esercizio per non trovarci schiacciate dalle attese che inevitabilmente dovranno adattarsi alla realtà, e cioè trovare la caratteristica positiva di una a prima vista poco soddisfacente realtà, come tante piccole Pollyanna.
Alcuni esempi pratici:
• Outfit & co
Aspettative: messa in piega e make up perfetti, abito con doverosi inserti in paillettes splendidamente donante, lingerie
in pizzo rosso, sandali gioiello nuovi comodi come sneakers.
Realtà: messa in piega e make up perfetti, ma piove (d’altronde non è luglio) e ci si arruffano un po’ le onde della pettinatura, cosa che ad un immediato check allo specchio non ci dispiace affatto, ci danno un’aria più sbarazzina.
Il nostro abito con inserti in paillettes ci piace tantissimo, certo lascia intravedere qualcuno di quelli che siamo portate a considerare “difetti”. Ma siamo sicure di voler sembrare statue modellate da Bernini?
Sarà anche bello il marmo, ma è freddo e inanimato. Abbiamo anche preso un bellissimo completo intimo di pizzo
rosso, peccato che la parte sotto sembri calibrata sulle misure di Barbie. Rimediamo con un mix and match improvvisato che alla fine ci sembra persino più sexy e poi è super moda.
I sandali gioiello nuovi sono comodissimi, sì, per i primi dieci minuti, poi diventano dei ferri da stiro attaccati ai piedi.
Li sfoggiamo o per un po’ e poi ripieghiamo sulle deliziose scarpine luccicanti che abbiamo portato per sicurezza; perché non saremo “perfette” come veneri di Milo ma siamo argute e lungimiranti.
• Grand soirée
Aspettative: salone delle feste che la Principessa Sissi ci fa l’inchino. Menù gourmet, champagne e razione da colibrì di mousse di cotechino cotto a bassa temperatura con riduzione di lenticchie. Ospiti bellissimi, forse un po’ freddini, ma bellissimi, musica selezionata dal maestro Vessicchio e intrattenimento offerto dal Cirque du Soleil.
Realtà: il salone della Principessa Sissi era al completo da fine Agosto, abbiamo ripiegato su un localino del posto.
Le fettuccine sono buonissime e ci godiamo un piatto enorme di cotechino con lenticchie. Ospiti molto divertenti, hit anni 80 mixati da Pinuccio DJ, erano forse vent’anni che non ballavamo così.
Realtà #2: per (inserire motivazione giusta per noi) non possiamo organizzarci nemmeno con la festa nel localino.
Cuciniamo qualcosa di semplice e buono, non facciamoci mancare il cotechino e le lenticchie, gli ospiti sono persone che amiamo, playlist creata tutti insieme. Erano tanti anni che non ci sentivamo così vicini.
Buon anno!
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