Ciao Pablo benvenuto, ci racconti come e quando è nata la tua passione?
La mia passione è nata sin da piccolo, quando vedevo mia madre prepararsi per gli eventi di famiglia, per le sue uscite mondane. Ho questa immagine vivida di lei che andava dal parrucchiere e poi tornava a casa e con maestria iniziava a farsi bella. Ricordo lo stupore nel vederla trasformare, con piccoli tocchi e sotto i miei occhi, da mamma del quotidiano in una specie di wonder woman pronta per gli eventi pubblici. Brillava di un nuovo fascino, mistero, appeal. Credo che sia stata proprio questa magia che mi abbia spinto atavicamente a sperimentare, prendere lezioni e apprendere dai migliori. Adesso, con mia grande soddisfazione, sono anche formatore. È proprio il caso di dire che svolgo con passione e dedizione il mio lavoro.
Raccontaci il tuo ultimo progetto: siamo curiose!
Dunque ho molti progetti in ballo, uno degli ultimi è molto particolare. Non si tratta di un trucco effettivo, concretamente fatto di colori, pennelli e materie ma è più un nuovo mezzo per apparire differenti nel digitale. Ho studiato e messo a punto un nuovo filtro per le piattaforme Instagram e Facebook. È stato splendido confrontarsi con gli effetti bidimensionali della fotografia e prendere spunto da un make-up che avevo creato qualche tempo fa e ora renderlo nuovo attraverso il linguaggio digitale fatto di pixel.
Ti sei pentito di un trucco realizzato in passato?
Sai gli errori capitano a tutti, è un modo per formarsi e fare sempre meglio. Mi è capitato talvolta di creare dei make-up, delle immagini che di primo acchito erano pazzesche ma che poi si sono rivelate troppo “sopra le righe”. Un esempio? Quello realizzato per Simona Ventura alla prima puntata dell’Isola dei Famosi. Lei era favolosa, indossava un abito Armani Privè color maron glacé sfumato e abbagliante. In accordi con lo stylist e il parrucchiere abbiamo creato un’immagine per Simona perfetta per un red carpet da Oscar. Ripensandoci ora la scelta di stile, tra naufraghi e lo scintillio di Simona, erano troppo in contrasto. Difatti dopo la prima puntata poi abbiamo aggiustato il tiro e regolato il livello di sofisticatezza del linguaggio rendendolo più adatto ad un contenitore televisivo come il reality.
Preferisci trucchi correttivi o trucchi artistici?
Amo le donne, voglio vederle belle. Quello di cui c’è bisogno si fa, non è una questione di arte o correzione ma di creare la giusta fusion per accendere il sogno, valorizzare il messaggio da veicolare, dare lustro al pensiero femminile. Suddividere il trucco in due branche: correttiva e artistica è per me ridurre il concetto stesso di make-up. C’è chi lo applica e chi lo crea. Ma c’è chi come me fonde. Non tutti sono in grado di amalgamare la correzione con l’estro creativo. L’obiettivo per me è sempre trovare la giusta armonia sul volto e sulla personalità. Talvolta esaltandola attraverso contrasti arditi altre correggendo. Voglio fare uscire il quid, quel qualcosa di speciale che ogni donna possiede. Voglio rendervi uniche.
Sei stato un antesignano dell’airbrush, ci spieghi in cosa consisteva la tecnica?
Eh già sono stato un antesignano della tecnica, ho iniziato ad impiegarla nel lontano 2004 e sono 16 anni che la uso con soddisfazione. In Italia l’ho introdotta io in tv, l’avevo appresa in America. Una tecnica interessantissima perché nasce per i trucchi da effetti speciali e poi viene impiegata nel cinema, in arte, negli eventi di un certo livello. La tecnica consiste nel nebulizzare direttamente sulla pelle il prodotto. Si tratta di tutti prodotti specifici creati apposta con il finish leggero e aderentissimi alla pelle, quasi impercettibili ma di grande resa. L’effetto, per intenderci, è quello che oggi potremmo paragonare ai filtri e ai programmi digital di fotoritocco. Con la differenza che il risultato è reale e tangibile. L’airbrush rende la pelle compatta, sfumata nei punti giusti, ridefinisce la collocazione di ombre e la luminosità. Un risultato unico!
Dobbiamo approfittare della tua professionalità e bravura: qual è il segreto per scegliere il fondotinta giusto dato che il 95% delle donne ne sbaglia l’acquisto e l’applicazione?
È vero, quasi tutte sbagliate la scelta del colore del fondotinta. Perché innanzitutto arrivate da retaggi non corretti, approssimativi e difficili da scardinare. Il solo fatto che si tenda a voler correggere il proprio colore di carnagione è la cosa più errata da compiere. Da qui l’errore nella scelta. Il fondotinta invece deve essere praticamente identico al colore della carnagione reale, solo così si può fondere col viso, si possono evitare gli antiestetici “stacchi “di colore. In questo modo si potrà ottenere un aspetto fresco e curato. Ragazze la pelle è lo specchio della nostra salute, per questo curatela e valorizzatela nella sua naturalezza. È grazie al nostro incarnato che trasmettiamo di essere in forma e stare bene. La tecnica per scegliere il fondotinta che posso consigliarvi è fondata sul fare una cernita tra le mille nuance in commercio trovando tre colori che pensiate vi possano stare bene in quanto più simili al vostro incarnato. Appoggiarli sulla mandibola (vedi l’immagine creata da Pablo) in tre punti. Quello che meglio si fonde con l’incarnato naturale è il fondotinta giusto. Ricordiamoci però che questo non dura tutto l’anno perché la nostra carnagione cambia con le stagioni. Bisognerà andare a tonalizzarlo in base alle sfumature della nostra pelle, in base per esempio all’abbronzatura.
Puoi svelarci un trucco del mestiere che possiamo facilmente applicare noi sole solette magari in questo tempo lento da post quarantena per sentirci in ordine e luminose?
Un tool che io amo, e di cui non posso fare a meno nel mio lavoro, è il piegaciglia da impiegare prima del mascara. Immediatamente noterete utilizzandolo che l’occhio si sveglia, tutto il viso acquisisce uno sguardo accattivante e fresco. Un altro consiglio è di utilizzare, solo nella parte centrale del viso, dopo il fondotinta o anche sulla pelle nuda, un po’ di cipria. Le altre parti non trattate risulteranno subito più luminose, “bagnate di rugiada” come si dice in gergo.
Chi ti conosce sa che sei un grande tecnico del prodotto. Quanto sono importanti le conoscenze tecniche nella scelta e nell’utilizzo dei prodotti? Questa competenza ti deriva dalla sperimentazione ed esperienza oppure ci sono studi più specifici dietro?
Ammetto che i prodotti fanno la differenza. Ma anche la tecnica di applicazione è fondamentale. Talvolta lo stesso prodotto, impiegato da mani diverse, dà risultati diversi. È quindi importante, per una buona resa, studiare il prodotto nelle sue funzionalità chimiche. Io ho, tra l’altro, anche la fortuna di collaborare con un’azienda che produce per conto terzi. Ho la possibilità di creare, sperimentando in prima linea, le formulazioni e le nuove tecniche di applicazione direttamente in laboratorio. Il fatto di avere a disposizione dei tecnici che sviluppino nuove formule, gamme di colore, tecnologie e materie prime dalle nuove rese, è per me di grande stimolo per il mio lavoro. Mi aiuta a solleticare la creatività. Poi naturalmente la tecnica che ho acquisito nel tempo mi aiuta ad esaltare le peculiarità delle gamme. Leggete quindi sempre le componenti e i consigli di applicazione. Le quantità fanno la differenza davvero. Come è accaduto con la farmaceutica, anche i prodotti cosmetici sono diventati davvero tantissimi, e senza conoscerne le caratteristiche specifiche spesso si sbaglia l’applicazione. Come per il farmaco prestate attenzione al bugiardino e la posologia, fate la stessa cosa per la cosmesi. Perché le aziende investono e spendono tanto tempo e denaro per esaltare le modalità d’uso nelle istruzioni allegate ma nessuna di voi le legge. Perché non utilizzarle e ottenere la massima performance dal prodotto acquistato?
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