Cena di Natale – Come organizzarla al meglio
Quando si dice che il Natale è la festa dei bambini non è per i regali, gli elfi, Babbo Natale o le luci colorate, è perché da bambini non immaginavamo il lato oscuro della festa; l’enorme quantità di capacità organizzativa necessaria per invitare giusto qualche parente o amico alla cena di Natale.
Da bambini c’è la casa della nonna piena di persone vestite discutibilmente che ci dicono quanto siamo belle col nostro nuovo vestitino (possiamo fidarci del loro giudizio?); c’è il salotto di rappresentanza addobbato a festa, e possiamo persino entrarci! (Il salotto di rappresentanza è quella stanza buia e fredda con il codice di riconoscimento all’ingresso, dove le nonne conservano documenti top secret del KGB).
C’è la zia addetta alla frittura che frigge tutto ciò che le capita a tiro ed è meglio non avvicinarsi troppo per non rischiare di finire pastellate.
Ci sono i giochi da grandi che non capisci ma ti basta guardarli per divertirti.
Ora siamo adulti e il lato oscuro delle cene di Natale ci guarda con sorriso beffardo.
Troviamo il modo per organizzare la nostra cena e non perdere del tutto la spensieratezza, o il lume della ragione, con qualche piccolo consiglio!
L’appetito vien mangiando
Stabiliamo con un certo anticipo il budget, il giorno ed il numero degli invitati e con lo stesso anticipo il menu e la modalità di preparazione o approvvigionamento.
Se siamo pochi intimi e quando guardiamo Masterchef ci appassioniamo come per una puntata di Grey’s Anatomy, possiamo pensare di preparare noi stesse magari una cena a buffet, con ricette semplici e preparazioni che conosciamo già.
Per un convivio più numeroso, ma con un alto livello di confidenza con gli ospiti, possiamo provare il metodo “ognuno porti qualcosa”. Accordiamoci con accuratezza sulle varie preparazioni per evitare di trovarci con ettari di lasagne e per contorno essere costretti a fare un pinzimonio con l’erba del gatto.
Se il numero di ospiti è proibitivo o l’evento ha una spiccata formalità, ci rivolgeremo ad un catering e addio ai sogni da Carle Cracco.
In ogni caso, informiamoci con precisione su eventuali allergie, intolleranze o regimi alimentari degli invitati per avere pronte delle alternative al menu principale.
Art Attack
Natale uguale decorazioni. Appariscenti, moderne, artigianali, avanguardiste, minimal, diamo sfogo alla nostra fantasia e abbelliamo la nostra casa come più ci piace.
Possiamo seguire totalmente il nostro gusto o adattarlo al tono della serata.
Piccoli esempi pratici: se adoriamo lo stile minimal ma sappiamo di avere tra gli ospiti molti bambini, aggiungiamo qualche decorazione più adatta per evitare di lasciarli soli e perplessi di fronte ad un albero total white; se invece siamo fan degli addobbi kitsch ma la nostra cena è aziendale, possiamo alleggerire un po’ l’atmosfera per non vedere l’espressione spaesata del general manager, piombato d’un tratto nel salotto del Cappellaio Matto.
Jingle Bells
Una cena di Natale che si rispetti ha bisogno di una colonna sonora. Organizziamo una playlist che possa piacere a tutti includendo canzoni tradizionali, qualche hit del momento qua e là, grandi classici pop e musica per bambini. Possiamo fare una cosa carina chiedendo ad ogni ospite la sua canzone preferita ed inserendola nella lista.
Facciamo attenzione che la lunghezza copra l’intera serata, per evitare che si ripetano le solite quattro o
cinque canzoni che alla fine avrà imparato pure il pesce rosso.
Take it easy
Cerchiamo di non dimenticare che è Natale, non Pasqua con le sue famigerate “pulizie di”.
Cerchiamo giusta dose di ordine e pulizia, senza farci prendere la mano da grandi manovre di bonificazione ambientale che trasformerebbero una casa vissuta e calda in una camera operatoria attrezzata; sempre che non abbiamo tra gli invitati un cardiochirurgo che voglia deliziarci la serata con un surgery show.
In tutto ciò, la decisione più saggia che possiamo prendere per salvarci la serata (e l’equilibrio psicofisico) è quella di delegare ad altri tutto ciò che possiamo evitare di fare personalmente, dimenticandoci di tutti “eh ma se non lo faccio io” che siamo abituate a sfoderare ad ogni evenienza.
È Natale, non una gara di resistenza alle incombenze; nemmeno un cammino di avvicinamento ad una perfezione sovrannaturale! Godiamoci anche il viaggio.
Qualsiasi cosa decideremo di organizzare, non dimentichiamoci dello stupore e della gioia dei nostri Natali da bambine, facciamo entrare luce nei salotti di rappresentanza.
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